Osimo città di ricca e nobile storia, ancor oggi culturalmente attiva.
Fu municipio romano con il nome di Auximon e nell’età bizantina appartenne alla Pentapoli marittima come centro di rilevante importanza.
Divenne Libero Comune nel 1100, in seguito legato alle signorie dei Malatesta e degli Sforza.
Qui nel 1975 è stato firmato un noto trattato tra Jugoslavia ed Italia.
Una curiosità è rappresentata dalle statue senza testa custodite in Municipio, che hanno dato origine ad uno spiritoso nomignolo degli abitanti: “senzatesta“, appunto, ma è una vicenda più che altro carnevalesca.
Da Vedere
Le cose notevoli da vedere sono anzitutto: la Fonte Magna, ninfeo del primo secolo d.C., posto lungo il viale di Circonvallazione e i bei palazzi del centro storico (via Matteotti, corso Mazzini, piazza del Comune, via dell’Antica Rocca), quindi la Chiesa di San Marco (con una tela del Guercino) e quella di San Nicolò, con un portale gotico trecentesco.
Ha dato lustro alla città il Collegio Campana, frequentato da uomini che poi hanno scritto pagine di storia, come i Papi Leone XII, Pio VIII e il patriota Aurelio Saffi,
L’edificio sembra sia stato progettato da Andrea Vici.
Osimo ospita anche il famoso Santuario dedicato a San Giuseppe da Copertino, comunemente chiamato San Francesco: il santo è protettore degli studenti.
Degno di nota, anche la facciata e i merli guelfì del Palazzo Municipale, all’interno del quale ci sono le ricordate statue senza testa.
Un angolo di grande effetto scenografico è presso il Duomo, nello spazio antistante vengono rappresentati drammi ed altri spettacoli.
Il Duomo, dedicato a San Leopardo, è in conci di pietra, reca una data d’origine antichissima (VIII secolo) anche se risulta rimaneggiato in epoche successive.
A fianco del Duomo, c’è il Palazzo Vescovile che occupa tre lati del cortile antistante la facciata della Chiesa.
Nell’attiguo Battistero, un fonte battesimale notevole degli Jacometti, iscrizioni, dipinti, reperti archeologici e il Tesoro.