Arcevia

A pochi chilometri dalla Spiaggia di Velluto di Senigallia sorge Arcevia.

Posta su una collina dal suggestivo nome di Monte Cischiano, propaggine della catena pre-appenninica del versante umbro-marchigiano, è protetta da una poderosa cinta muraria (secc. XIII-XVI), percorribile in più punti, di cui rimangono alcuni torrioni e quattro porte di accesso.

DA VEDERE

La barocca collegiata di San Medardo, attestata sin dal 1208, è una chiesa-museo che reca l’insolita intitolazione di S. Medardo (VI secolo), vescovo di S. Quintino molto venerato in Francia.

All’interno si possono ammirare veri e propri capolavori dell’arte:

  • due straordinarie opere del grande artista rinascimentale Luca Signorelli, il Polittico di S. Medardo (1507) e il Battesimo di Cristo (1508);
  • il monumentale dossale in terracotta invetriata Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Gerolamo (1510-1513) di Giovanni della Robbia, esponente di spicco della famosa bottega fiorentina;
  • gli arredi lignei dei maestri intagliatori Leonardo Scaglia e Francesco Giglioni, che qui operano tra il 1647 e il 1650; le numerose opere di Ercole Ramazzani, artista locale allievo di Lorenzo Lotto, tra cui si segnalano il Battesimo di Cristo (1593) e il Giudizio Universale (1597), ultima opera dell’artista;
  • alcune opere di Claudio Ridolfi il Veronese, discepolo del Barocci (sec. XVII);
  • Madonna del Rosario con i SS. Domenico e Caterina da Siena (1642), uno dei capolavori di Simone Cantarini il Pesarese (1612-1648) allievo prediletto e ribelle di Guido Reni;
  • una Madonna col Bambino, S. Anna, S. Giuseppe e S. Gioacchino (1529), bella tavola di Piergentile da Matelica e Venanzio da Camerino.

Il Centro Culturale di San Francesco è ospitato nell’antico complesso conventuale francescano che conserva il chiostro rinascimentale e la splendida chiesa.

Al piano interrato, si trova la sala conferenze, insieme a spazi espositivi ricavati nelle antiche cantine del monastero.

A piano terra troviamo il Museo archeologico statale di Arcevia che raccoglie una significativa documentazione archeologica del territorio arceviese.

Splendidi sono i corredi funerari gallici della necropoli gallica di Montefortino (IV sec a.c. – III sec a.c.).

Il primo piano attualmente accoglie l’Archivio Storico, tra i più importanti della regione, con circa 1.800 pergamene dei secc. XIII-XVI, e la Biblioteca Comunale con annessa sezione prestito librario e l’esposizione permanente delle opere di tre grandi artisti del Novecento che hanno avuto Arcevia come minimo comun denominatore, Quirino Ruggeri, Edgardo Mannucci e Bruno d’Arcevia.

ARCEVIA E I DELLA ROBBIA

Arcevia custodisce preziosi arredi invetriati e dipinti del XVI secolo, un unicum nella vicenda dei Della Robbia nelle Marche per la straordinaria concentrazione.

Nel centro storico la Collegiata di San Medardo ospita il maestoso altare di Giovanni Della Robbia, un paliotto e un bel Crocifisso invetriato di Mattia Della Robbia, un presepe di bottega marchigiana e due statue dipinte di Santa Caterina e della Maddalena, opere robbiane.

Nella Chiesa di S. Maria del Soccorso si può ammirare un monumentale altare invetriato raffigurante l’Annunciazione, opera di Mattia Della Robbia.

Nel castello di Avacelli, la Chiesa di S. Lorenzo custodisce un Crocifisso e uno spettacolare altare in terracotta dipinta rappresentante la Madonna del Rosario e della Misericordia, opera di una bottega marchigiana influenzata dai Della Robbia.

I CASTELLI DI ARCEVIA

I nove castelli di Arcevia (Avacelli, Castiglioni, Caudino, Loretello, Montale, Nidastore, Palazzo, Piticchio, San Pietro) costituiscono una delle attrazioni principali della cittadina: si tratta di centri abitati murati di impianto tre-quattrocentesco, che hanno conservato le loro peculiarità tipologiche fino ad oggi.

Nei prossimi giorni a Arcevia